Lanciato un appello agli enti locali per aprire un dialogo diretto con i ragazzi e rafforzare le politiche giovanili
Dare una… ‘scossa’ ai Comuni del cantone. E risvegliare così il loro interesse per una parte significativa della loro cittadinanza: i giovani. E allora gli animatori socioculturali che lavorano sul campo e a stretto contatto con la realtà giovanile ticinese hanno pensato di fare tesoro della loro esperienza e delle istanze dei ragazzi e hanno dato voce a un Appello: ‘6 per i giovani?’ Si tratta di una sorta di manifesto in sei punti indirizzato alle istituzioni locali, esortate a farlo proprio e a metterlo in pratica. È scritto nella Legge giovani del 1996, del resto, che i Comuni hanno la responsabilità di attuare e sostenere la promozione di progetti per l’infanzia e la gioventù.
Comuni, casa dei giovani
Perché i Comuni? «Perché rappresentano la ‘casa più ampia’ in cui crescono i nostri ragazzi, in cui si formano come cittadini e persone», risponde Carla Monachesi Schneider, presidente di Giovanimazione, l’Associazione degli animatori socioculturali in ambito giovanile della Svizzera italiana. Associazione che, d’intesa con la Commissione consultiva cantonale per la gioventù, si è fatta depositaria del documento programmatico. Ad oggi, ci spiega ancora, sono stati 15 i Comuni che hanno aderito all’iniziativa in forma spontanea; mentre la petizione – lanciata anche sul web dal portale change.org – ha raccolto circa 500 firme. È chiaro che ci si attende molto di più dagli enti locali. E non conta la dimensione del Comune o la loro disponibilità di cassa: si può contribuire anche con poco (per aderire basta condividere almeno due due punti suggeriti). Ciò che è importante, fanno capire gli animatori, è avere la volontà di attivarsi e capire che i giovani non sono il futuro, bensì il presente.
Le parole chiave
Se lo chiedete direttamente ai ragazzi – a cominciare da coloro che si adoperano per il Consiglio cantonale dei giovani – si capisce subito che le parole chiave sono ‘ascolto’, ‘dialogo’ e ‘spazi’. Sono questi gli ambiti che chiamano i Comuni all’impegno e che, al contempo, premono ai destinatari delle politiche giovanili. «È fondamentale che tra i giovani e i Comuni si instauri un dialogo», fa capire dal canto suo William Fiorani del Consiglio cantonale dei giovani. Le istituzioni locali raccoglieranno appello e invito? Al momento nell’elenco di chi ha sottoscritto il documento si trovano Coldrerio, Cadenazzo, Cevio, Melide, Vezia, Mendrisio, Curio, Sonogno, Ascona, Acquarossa, Arbedo-Castione, Mezzovico-Vira, Stabio, Locarno e Lugano. Per unirsi a loro basta scrivere a segreteria@giovanimazione.ch.
Daniela Carugati (laRegione, 6 giugno 2019)